Il Pendolo di Charpy si inserisce fra le strumentazioni impiegate nell’ambito delle attività di tipo prettamente meccanico dei primi anni dell’Istituto Motori.
Il pendolo presente in istituto è un Cesare Galbadini - Gallarate, risalente agli anni 1930-1950.
Il pendolo di Charpy (dall'ideatore Georges Augustin Albert Charpy) è una macchina normata utilizzata per la prova di resilienza da impatto, con cui viene determinata l'energia necessaria a rompere un provino (anch'esso normato) mediante un impatto.
Lo strumento è composto da un'asta che prevede da un lato una cerniera fissata alla base e dall'altro una mazza. Affinché la misurazione non venga falsata dall'attrito dell'aria e della cerniera, quest'ultima presenta dimensioni sensibilmente contenute, mentre la mazza ha una forma aerodinamica ed è munita di una lama intercambiabile dal profilo standardizzato.
Una tale soluzione comporta però un ulteriore problema: la piccola cerniera non sorregge l'urto sviluppato dalla mazza nel colpire il provino se il centro d'urto è al disopra del baricentro di questa. Per tale ragione la mazza del pendolo, oltre ad avere forma aerodinamica, è progettata in modo da avere il centro d'urto al di sotto del baricentro, in modo da garantire la funzionalità della cerniera.
l valore numerico della prova di resilienza ha scarsa importanza come grandezza quantitativa, in quanto, variando la forma dell'intaglio e/o le dimensioni della provetta, si ottengono, a parità di materiale, prove non compatibili tra loro. Questa prova è però molto eseguita perché i valori ottenuti consentono di classificare (in particolare gli acciai) in base al diverso grado di fragilità, condizione importantissima ai fini della scelta dei materiali destinati alla costruzione di strutture, di parti meccaniche, di contenitori di liquidi a bassa temperatura, ecc. per i quali sono prevedibili sollecitazioni ad un urto.